Literary.it, Nr. 7/2006 – 04.07.06
Renzo Cremona, Tutti senza nome
di Luciano Nanni
L’assenza di maiuscole ha un fine democratico, ma Cremona non si spinge all’estrema purezza eliminando qualsiasi segno non grafema: si conferma però la struttura mentale del testo percorso da figure fantasmatiche, o ipostasi, che s’adombrano e sfuggono, a seconda dei casi, nella scrittura ripiegata su valori semantici e, poi, rappresentativi. Le storie sono inglobate da nessi linguistici e svolte fino a smarrire le proprie tracce (p. 285). Si deve ammirare la costruzione, brulicante di eventi e personaggi utopici o ipotetici: stile alto, che ci ricorda l’occasione di affidarsi, volenti, alla parola, sede di un oltremondo mai completamente esplorato.