www.literary.it, Nr. 9/2009
Renzo Cremona, Tundra
di Elisa Davoglio
Renzo Cremona compone con padronanza haiku intensi e delicati, che trasmettono la lucidità di una poetica viva e ricca seppur espressa nella brevità del verso. La forma dell’haiku, caratterizzata da tre versi rispettivamente di 5-7-5 sillabe, è utilizzata dall’autore per scrivere testi che si differenziano dal canone classico del genere, infatti il mondo naturale non ne è esclusivo protagonista e il tema dell’astrazione – come viene indicato nella post-fazione dell’opera – è presente come intercalare necessario alla percezione del realismo circostante.
Così nei testi di Renzo Cremona si fondano immaginario e paesaggio, suggerito dal mistero di una visione che l’autore interpreta nella metafora: “taighe occulte | binari di ricordi | impraticabili”.
Cremona costruisce con capacità limpida e scevra da ogni eccesso piccoli miracoli di senso che la forma dell’haiku riesce a trasmettere nella loro urgenza, grazie alla maglia di quelle sillabe obbligate che ritmano le parole in una sfida duttile; “radio lontane. | i segni dell’assenza | disorientati.”: il pensiero di Renzo Cremona è teso a captare ogni frazione di senso e sentimento, ogni vibrazione che la realtà talvolta riesce a far tacere.
Gli haiku dell’autore sottolineano la necessità di penetrare il silenzio, gravitando nella sua percezione più intima e personale.