Foreste sensoriali (1988-1992)

Suonavo musica di pietra.
Ma tu
parlavi lacrime. Viene a volte
un colpo di vento.
E tu ritorni, come un ricordo scavato nell’aria.

Pubblicazione: gennaio 1993
Editore: Edizioni del Leone (Spinea, VE)
Collana: I Piombi
Note: Qui di seguito viene presentata una selezione dei testi contenuti in “Foreste Sensoriali”. Il libro verrà presto pubblicato di nuovo in una versione interamente rivista ed aggiornata.

Il volo di Icaro.

A sera siedo qui.
Osservo il cielo e disegno
le nuvole
stanchi rigonfiamenti d’aria.
Le mie mani ricolme d’argento.
Cerco un modo per raggiungere il sole, ma
la distanza è incolmabile.
Volo d’Icaro,
turbinio di polvere d’oro.

Leggenda indiana.

Diceva sempre
come odorano d’infinito
le serate sul Deccan - scie luminose
- rossi fiori d’amaranto. E raccontava per ore…
Scimmie azzurre,
Dèmoni incendiati, sentinelle del tempo,
pensieri inquieti che non hanno trovato riposo altrove.
Su carta d’estate
scriveva:
“Io rimango qui a guardare
il sole impadronirsi del cielo.”

Eden.

Eterne sorgenti di sole,
spiagge di coralli.
Rossa
Si leva l’alba australe.
Rugiada, vitrea trasparenza d’aria.
Fremito d’erba.

Narciso.

Immobili
Si dileguano trasparenze d’argento.
Muoversi d’acqua. Il fondo
non lo vedo più.
Confondo i tuoi segni. Espansione
d’estasi. Non distinguo più i nostri confini.

Ellissi a Tian-An-Men.

Era stato ordinato il silenzio.
Ma la libertà non ha orecchie.
E
Ne hanno trafitto la voce.

Requiem.

Profondo nero.
L’orda perpetua.

Alba transiberiana.

Sporadici incontri di venti.
Ogni tanto nulla.
Ogni tanto
il buio. Ululato di tenebra.
Oltre la pianura
ed oltre il tenue bagliore del giorno in arrivo
Contorni di desolazione totale.

Cerchi.

Le distanze incommensurabili
nella loro circolare
vastità
si riuniscono ancora una volta
in un’estasi incomparabile di calore. Il sole.

La caduta degli angeli ribelli.

Ombre folli di
palpebre imbrattate di luce. Ebbrezza meravigliosa di
un martirio
squarciato nel grembo degli inferni psichici.

Crateri notturni.

Un fiume nevralgico
imperversa nella notte silenziosa,
le mie mani
sono una metamorfosi isterica,
diventano rami di albero e sono anime vegetali
a contatto col
mondo sotterraneo, dove si ripercuotono
i venti e gli spifferi
delle mie vene che tumultuano instancabili ed irrepresse
aggrovigliate ad
una radice di libertà.

Segreto del sottosuolo.

Cenere.
Rami
di silenzio. Foglie di un coma profondo.

Al di là.

Porte chiuse.
Relitti
di topi arenati sul palpito oscuro.

Sulla spiaggia.

Suonavo musica di pietra.
Ma tu
parlavi lacrime. Viene a volte
un colpo di vento.
E tu ritorni, come un ricordo scavato nell’aria.

Vittime.

Serpenti neri. Efflorescenze
oscure d’oblio.

Delfini.

Increspature d’argento.
Fragilità
ed
estasi notturna.

Parsifal.

Tramonto.
Con i capelli nel vento
parole di sole. Oscillazioni splendenti.
Frontiera invalicabile di luce.

La valle delle bambole.

Strane ombre gialle
si addensano
attorno al cuore, nei posti dove giocavi tu. Ma ancora
una volta è primavera. Mi sfiora
quasi
il ricordo del giorno
in cui il mio bambino morì ucciso da un nastro di
sogni.

I poeti dell’oblio.

Ombre
di
cattedrali nere.

Icone.

Eco
buie. Pervadente mistero dei sensi.

Apocalisse.

Correnti nere
nel torpore delle carnagioni
si
scavano la strada attraverso percezioni
morte. Turbini estatici
pietrificati
e
prodotti del vento
convergono inesorabili tremando e sussultando
in una nube di catarsi
luminose.
Edifici di anime incatramate,
ceneri perverse,
mani magnetiche,
resurrezione
di
cosmi gravidi di notti, di atomi inesistenti,
galassie convulse ansimanti
nel fango.
Orbite
nei movimenti interiori. Deteriorarsi
viscerale
di
angeli morti.

La neve dopo il crepuscolo.

Grate di luce. Desideri
inviluppati
a
cenere. Disagio profondo.

La foresta dei sogni.

Con chi dormi quando scende la luce
con chi esisti
quando sorge la vita
non sai.

I testi e le immagini, se non indicato diversamente, sono di esclusiva proprietà di Renzo Cremona. – © 1993-2024 renzocremona